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venerdì 30 gennaio 2009

Jovanotti - Mezzogiorno ... dal Volo del Mattino 30 gennaio 2009!

Questa mattina è passata all'inizio della trasmissione l'ultimo singolo di Safari! Mezzogiorno! Nel mentre Fabio Volo ha letto un passaggio di uno dei tanti libri di Giorgio Bocca, "Il provinciale" ;-)
buona giornata!

mercoledì 28 gennaio 2009

Nasce MotorFlyBridge blog!

Apre MotorFlyBridge blog, il blog a puntate per spiegarvi il perchè del progetto MotorFlyBridge, ovvero del camper nautico che racchiude in sè il concetto di interno-esterno! Si tratta di un progetto di tesi presentato sul finire dell'aprile 2008 presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano, da Pasquale Casillo e Fabrizio Turconi.
Qui verranno presentati render e animazioni per permettervi di vivere gli interni e gli esterni di questo nuovo concetto di motorcaravan!

motorflybridge.blogspot

martedì 27 gennaio 2009

Vasco Rossi - Vieni qui ... dal Volo del Mattino!

Dopo avervi fatto ridere con l'ultima hit della Lucianina Littizzetto, vi propongo l'ultima hit di un the best italiano: il Vasco ;-) con Vieni qui!
Bellaaaaa!

sabato 24 gennaio 2009

Negrita - Radio Conga (official video)... dal Volo del Mattino

Ecco il secondo video dell'album HellDorado! Su tutti i network musicali italiani da lunedì 19 gennaio, il nuovo video è stato girato a Roma lo scorso dicembre. Ha visto la partecipazione di tanti fan e amici della band che a titolo gratuito sono venuti da tutta Italia per essere presenti alle riprese!
Bello ;-) info Negrita.com

venerdì 23 gennaio 2009

M'illumino di meno 2009! DInoVO aderisce!

Dalla sua nascita DInoVO ha sempre partecipato e pubblicizzato l'iniziativa "M'illumino di meno". Così anche quest'anno, alla quinta edizione, ne sostiene la causa!
La giornata è il 13 febbraio 2009 dalle ore 18 e si tratta di impegnarsi volontariamente al "silenzio energetico"!
Franki HI NRG MC ha creato l'inno che trovate qui sotto!

Ulteriori info a questi link:
mail caterpillar
caterpillar.it

giovedì 22 gennaio 2009

mercoledì 21 gennaio 2009

Daddy s Gone - Glasvegas (Lyrics)

La canzone +.....+++ bella del momento.
Pubblico la canzone con le parole che sono molto belle.

Il discorso tradotto in italiano fatto da Barack Obama (20 gennaio 2009)

Oggi mi trovo di fronte a voi, umile per il compito che ci aspetta, grato per la fiducia che mi avete accordato, cosciente dei sacrifici compiuti dai nostri avi. Ringrazio il presidente Bush per il servizio reso alla nostra nazione, e per la generosità e la cooperazione che ha mostrato durante questa transizione.

Quarantaquattro americani hanno pronunciato il giuramento presidenziale. Queste parole sono risuonate in tempi di alte maree di prosperità e di calme acque di pace. Ma spesso il giuramento è stato pronunciato nel mezzo di nubi tempestose e di uragani violenti. In quei momenti, l'America è andata avanti non solo grazie alla bravura o alla capacità visionaria di coloro che ricoprivano gli incarichi più alti, ma grazie al fatto che Noi, il Popolo, siamo rimasti fedeli agli ideali dei nostri antenati e alle nostre carte fondamentali.

Così è stato finora. Così deve essere per questa generazione di americani.

E' ormai ben chiaro che ci troviamo nel mezzo di una crisi. La nostra nazione è in guerra contro una rete di violenza e di odio che arriva lontano. La nostra economia si è fortemente indebolita, conseguenza della grettezza e dell'irresponsabilità di alcuni, ma anche della nostra collettiva incapacità di compiere scelte difficili e preparare la nostra nazione per una nuova era. C'è chi ha perso la casa. Sono stati cancellati posti di lavoro. Imprese sono sparite. Il nostro servizio sanitario è troppo costoso. Le nostre scuole perdono troppi giovani. E ogni giorno porta nuove prove del fatto che il modo in cui usiamo le risorse energetiche rafforza i nostri avversari e minaccia il nostro pianeta.

Questi sono gli indicatori della crisi, soggetti ad analisi statistiche e dati. Meno misurabile ma non meno profonda invece è la perdita di fiducia che attraversa la nostra terra - un timore fastidioso che il declino americano sia inevitabile e la prossima generazione debba avere aspettative più basse.

Oggi vi dico che le sfide che abbiamo di fronte sono reali. Sono serie e sono numerose. Affrontarle non sarà cosa facile né rapida. Ma America, sappilo: le affronteremo.

Oggi siamo riuniti qui perché abbiamo scelto la speranza rispetto alla paura, l'unità degli intenti rispetto al conflitto e alla discordia.

Oggi siamo qui per proclamare la fine delle recriminazioni meschine e delle false promesse, dei dogmi stanchi, che troppo a lungo hanno strangolato la nostra politica.

Siamo ancora una nazione giovane, ma - come dicono le Scritture - è arrivato il momento di mettere da parte gli infantilismi. E' venuto il momento di riaffermare il nostro spirito tenace, di scegliere la nostra storia migliore, di portare avanti quel dono prezioso, l'idea nobile, passata di generazione in generazione: la promessa divina che tutti siamo uguali, tutti siamo liberi e tutti meritiamo una possibilità di perseguire la felicità in tutta la sua pienezza.

Nel riaffermare la grandezza della nostra nazione, ci rendiamo conto che la grandezza non è mai scontata. Bisogna guadagnarsela. Il nostro viaggio non è mai stato fatto di scorciatoie, non ci siamo mai accontentati. Non è mai stato un sentiero per incerti, per quelli che preferiscono il divertimento al lavoro, o che cercano solo i piaceri dei ricchi e la fama.

Sono stati invece coloro che hanno saputo osare, che hanno agito, coloro che hanno creato cose - alcuni celebrati, ma più spesso uomini e donne rimasti oscuri nel loro lavoro, che hanno portato avanti il lungo, accidentato cammino verso la prosperità e la libertà.

Per noi, hanno messo in valigia quel poco che possedevano e hanno attraversato gli oceani in cerca di una nuova vita.

Per noi, hanno faticato in aziende che li sfruttavano e si sono stabiliti nell'Ovest. Hanno sopportato la frusta e arato la terra dura.
Per noi, hanno combattuto e sono morti, in posti come Concord e Gettysburg; in Normandia e a Khe Sahn.
Questi uomini e donne hanno lottato e si sono sacrificati e hanno lavorato finché le loro mani sono diventate ruvide per permettere a noi di vivere una vita migliore. Hanno visto nell'America qualcosa di più grande che una somma delle nostre ambizioni individuali; più grande di tutte le differenze di nascita, censo o fazione.

Questo è il viaggio che continuiamo oggi. Rimaniamo la nazione più prospera, più potente della Terra. I nostri lavoratori non sono meno produttivi rispetto a quando è cominciata la crisi. Le nostre menti non sono meno inventive, i nostri beni e servizi non meno necessari di quanto lo fossero la settimana scorsa, o il mese scorso o l'anno scorso. Le nostre capacità rimangono inalterate. Ma è di certo passato il tempo dell'immobilismo, della protezione di interessi ristretti e del rinvio di decisioni spiacevoli. A partire da oggi, dobbiamo rialzarci, toglierci di dosso la polvere, e ricominciare il lavoro della ricostruzione dell'America.

Perché ovunque volgiamo lo sguardo, c'è lavoro da fare. Lo stato dell'economia richiede un'azione, forte e rapida, e noi agiremo - non solo per creare nuovi posti di lavoro, ma per gettare le nuova fondamenta della crescita.

Costruiremo le strade e i ponti, le reti elettriche e le linee digitali che alimentano i nostri commerci e ci legano gli uni agli altri. Restituiremo alla scienza il suo giusto posto e maneggeremo le meraviglie della tecnologia in modo da risollevare la qualità dell'assistenza sanitaria e abbassarne i costi.

Imbriglieremo il sole e i venti e il suolo per alimentare le nostre auto e mandare avanti le nostre fabbriche.
E trasformeremo le nostre scuole, i college e le università per venire incontro alle esigenze dei tempi nuovi. Possiamo farcela. E lo faremo.

Ora, ci sono alcuni che contestano le dimensioni delle nostre ambizioni - pensando che il nostro sistema non può tollerare troppi grandi progetti. Costoro hanno corta memoria. Perché dimenticano quel che questo paese ha già fatto. Quel che uomini e donne possono ottenere quando l'immaginazione si unisce alla volontà comune, e la necessità al coraggio.

Quel che i cinici non riescono a capire è che il terreno gli è scivolato sotto i piedi. Gli argomenti politici stantii che ci hanno consumato tanto a lungo non sono più applicabili. La domanda che formuliamo oggi non è se il nostro governo sia troppo grande o troppo piccolo, ma se funzioni o meno - se aiuti le famiglie a trovare un lavoro decentemente pagato, cure accessibili, una pensione degna. Laddove la risposta sia positiva, noi intendiamo andare avanti. Dove sia negativa, metteremo fine a quelle politiche. E coloro che gestiscono i soldi della collettività saranno chiamati a risponderne, affinché spendano in modo saggio, riformino le cattive abitudini, e facciano i loro affari alla luce del sole - perché solo allora potremo restaurare la vitale fiducia tra il popolo e il suo governo.

La questione di fronte a noi non è se il mercato sia una forza del bene o del male. Il suo potere di generare benessere ed espandere la libertà è rimasto intatto. Ma la crisi ci ricorda che senza un occhio rigoroso, il mercato può andare fuori controllo e la nazione non può prosperare a lungo quando il mercato favorisce solo i già ricchi. Il successo della nostra economia è sempre dipeso non solo dalle dimensioni del nostro Pil, ma dall'ampiezza della nostra prosperità, dalla nostra capacità di estendere le opportunità per tutti coloro che abbiano volontà - non per fare beneficenza ma perché è la strada più sicura per il nostro bene comune.

Quanto alla nostra difesa comune, noi respingiamo come falsa la scelta tra sicurezza e ideali. I nostri Padri Fondatori, messi di fronte a pericoli che noi a mala pena riusciamo a immaginare, hanno stilato una carta che garantisca l'autorità della legge e i diritti dell'individuo, una carta che si è espansa con il sangue delle generazioni. Quegli ideali illuminano ancora il mondo, e noi non vi rinunceremo in nome di qualche espediente. E così, per tutti i popoli e i governi che ci guardano oggi, dalle più grandi capitali al piccolo villaggio dove è nato mio padre: sappiate che l'America è amica di ogni nazione e di ogni uomo, donna e bambino che sia alla ricerca di un futuro di pace e dignità, e che noi siamo pronti ad aprire la strada ancora una volta.

Ricordiamoci che le precedenti generazioni hanno sgominato il fascismo e il comunismo non solo con i missili e i carriarmati, ma con alleanze solide e convinzioni tenaci. Hanno capito che il nostro potere da solo non può proteggerci, né ci autorizza a fare come più ci aggrada. Al contrario, sapevano che il nostro potere cresce quanto più lo si usa con prudenza. La nostra sicurezza emana dalla giustezza della nostra causa, dalla forza del nostro esempio, dalle qualità dell'umiltà e del ritegno.

Noi siamo i custodi di questa eredità. Guidati ancora una volta dai principi, possiamo affrontare le nuove minacce che richiederanno sforzi ancora maggiori - una cooperazione e comprensione ancora maggiori tra le nazioni. Cominceremo a lasciare responsabilmente l'Iraq alla sua gente, e a forgiare una pace duramente guadagnata in Afghanistan. Con i vecchi amici e i vecchi nemici, lavoreremo senza sosta per diminuire la minaccia nucleare, e respingere lo spettro di un pianeta che si surriscalda. Non chiederemo scusa per il nostro stile di vita, né ci batteremo in sua difesa. E a coloro che cercano di raggiungere i propri obiettivi creando terrore e massacrando gli innocenti, noi diciamo adesso che il nostro spirito è più forte e non può essere infranto. Voi non ci sopravviverete, e noi vi sconfiggeremo.

Perché noi sappiamo che il nostro retaggio "a patchwork" è una forza e non una debolezza. Noi siamo una nazione di cristiani e musulmani, ebrei e induisti e non credenti. Noi siamo formati da ciascun linguaggio e cultura disegnata in ogni angolo di questa Terra; e poiché abbiamo assaggiato l'amaro sapore della Guerra civile e della segregazione razziale e siamo emersi da quell'oscuro capitolo più forti e più uniti, noi non possiamo far altro che credere che i vecchi odi prima o poi passeranno, che le linee tribali saranno presto dissolte, che se il mondo si è rimpicciolito, la nostra comune umanità dovrà riscoprire se stessa; e che l'America deve giocare il suo ruolo nel far entrare il mondo in una nuova era di pace.

Per il mondo musulmano noi indichiamo una nuova strada, basata sul reciproco interesse e sul mutuo rispetto. A quei leader in giro per il mondo che cercano di fomentare conflitti o scaricano sull'Occidente i mali delle loro società - sappiate che i vostri popoli vi giudicheranno su quello che sapete costruire, non su quello che distruggete. A quelli che arrivano al potere attraverso la corruzione e la disonestà e mettendo a tacere il dissenso, sappiate che siete dalla parte sbagliata della Storia; ma che vi tenderemo la mano se sarete pronti ad aprire il vostro pugno.

Alla gente delle nazioni povere, noi promettiamo di lavorare insieme per far fiorire le vostre campagne e per pulire i vostri corsi d'acqua; per nutrire i corpi e le menti affamate. E a quelle nazioni, come la nostra. che godono di una relativa ricchezza, noi diciamo che non si può più sopportare l'indifferenza verso chi soffre fuori dai nostri confini; né noi possiamo continuare a consumare le risorse del mondo senza considerare gli effetti. Perché il mondo è cambiato e noi dobbiamo cambiare con esso.

Se consideriamo la strada che si apre davanti a noi, noi dobbiamo ricordare con umile gratitudine quegli americani coraggiosi che, proprio in queste ore, controllano lontani deserti e montagne. Essi hanno qualcosa da dirci oggi, proprio come gli eroi caduti che giacciono ad Arlington mormorano attraverso il tempo. Noi li onoriamo non solo perché sono i guardiani della nostra libertà, ma perché essi incarnano lo spirito di servizio: una volontà di trovare significato in qualcosa più grande di loro. In questo momento - un momento che definirà una generazione - è precisamente questo lo spirito che deve abitare in tutti noi.

Per tanto che un governo possa e debba fare, alla fine è sulla fede e la determinazione del popolo americano che questa nazione si fonda. E' la gentilezza nell'accogliere uno straniero quando gli argini si rompono, la generosità dei lavoratori che preferiscono tagliare il proprio orario di lavoro piuttosto che vedere un amico perdere il posto, che ci hanno guidato nei nostri momenti più oscuri. E' il coraggio dei vigili del fuoco nel precipitarsi in una scala invasa dal fumo, ma anche la volontà di un genitore di nutrire il proprio figlio, che alla fine decidono del nostro destino.

Forse le nostre sfide sono nuove. Gli strumenti con cui le affrontiamo forse sono nuovi. Ma i valori da cui dipende il nostro successo - lavoro duro e onestà, coraggio e fair play, tolleranza e curiosità, lealtà e patriottismo - tutto questo è vecchio. Sono cose vere. Sono state la forza tranquilla del progresso nel corso di tutta la nostra storia. Quel che è necessario ora è un ritorno a queste verità. Quel che ci viene chiesto è una nuova era di responsabilità - il riconoscimento, da parte di ogni americano, che abbiamo un dovere verso noi stessi, la nostra nazione, il mondo, doveri che non dobbiamo accettare mugugnando ma abbracciare con gioia, fermi nella consapevolezza che non c'è nulla di più soddisfacente per lo spirito, così importante per la definizione del carattere, che darsi completamente per una causa difficile.

Questo è il prezzo e la promessa della cittadinanza.

Questa è la fonte della nostra fiducia - la consapevolezza che Dio ci ha chiamato a forgiare un destino incerto.

Questo è il significato della nostra libertà e del nostro credo - perché uomini, donne e bambini di ogni razza e di ogni fede possono unirsi nella festa in questo Mall magnifico, e perché un uomo il cui padre meno di sessanta anni fa non avrebbe neanche potuto essere servito in un ristorante ora può trovarsi di fronte a voi per pronunciare il giuramento più sacro di tutti.

Perciò diamo a questa giornata il segno della memoria, di chi siamo e di quanta strada abbiamo fatto. Nell'anno in cui l'America è nata, nel più freddo dei mesi, una piccola banda di patrioti rannicchiati intorno a falò morenti sulle rive di un fiume ghiacciato. La capitale era stata abbandonata. Il nemico avanzava. La neve era macchiata di sangue. Nel momento in cui l'esito della nostra rivoluzione era in dubbio come non mai, il padre della nostra nazione ordinò che si leggessero queste parole al popolo:

"Che si dica al futuro del mondo... che nel profondo dell'inverno, quando possono sopravvivere solo la speranza e la virtù... Che la città e la campagna, allarmate da un pericolo comune, si sono unite per affrontarlo".

America. Di fronte ai nostri pericoli comuni, in questo inverno dei nostri stenti, ricordiamo queste parole senza tempo. Con speranza e virtù, affrontiamo con coraggio le correnti ghiacciate, e sopportiamo quel che le tempeste ci porteranno. Facciamo sì che i figli dei nostri figli dicano che quando siamo stati messi alla prova non abbiamo permesso che questo viaggio finisse, che non abbiamo voltato le spalle e non siamo caduti. E con gli occhi fissi sull'orizzonte e la grazia di Dio su di noi, abbiamo portato avanti il grande dono della libertà e l'abbiamo consegnato intatto alle generazioni future.

Il link alla casa bianca: whitehouse.gov

PS: grazie ad Alessio che ha pubblicato la traduzione del discorso!

President Barack Obama 2009 Inauguration and Address

Ecco la Celebrazione del nuovo Presidente degli Stati Uniti, Barak Obama!
Che Bello!

martedì 20 gennaio 2009

Obama - We Are The Ones Song by Will.I.Am

... in onore della Celebrazione! 20 gennaio 2009, una data importante, una data di cambiamento, una data storica, una data per il mondo! Obama, siamo con te!!!

lunedì 19 gennaio 2009

Ecco l'immagine che dimostra i 171,5 cm di Silvio Berlusconi Presidente!

Tra poche Obama si insedierà alla Casa Bianca e nel frattempo Silvio (che ovviamente non parteciperà alla cerimonia) impegnato nel grandissimo problema di risolvere la questione Kaka, dichiara di essere alto ben 171,5 cm! Bene ecco l'immagine che dimostra questa sua altezzosa altezza! Ehehe! ;-)

The Fratellis - Whistle For The Choir ... dal volo del mattino del 16 gennaio 2009

Ecco che oggi facciamo suonare i The Fratellis, i "fratelli" del Volo come li definisce lui!
Buonagiornata! ;-)

domenica 18 gennaio 2009

Solidarietà da DInoVO per il cardinale Dionigi Tettamanzi

Giovedì 15 gennaio 2009 il Cardinale Dionigi Tettamanzi è giunto a Varese presso il Collegio De Filippi "accompagnato" da una "fastidiosa" contestazione da parte di uno sparuto gruppo di leghisti guidati dal segretario cittadino e assessore Binelli. Contestazione condivisa con parole rivolte alla stampa anche dal Sindaco Fontana. Riporto di seguito alcune parti che più mi ha colpito del discorso fatto dal Cardinale, "La sobrietà dimenticata":
"Specialmente nel momento difficile che l’economia mondiale sta attraversando, con la solidarietà non bisogna dimenticare la sobrietà, che costituisce la via maestra alla solidarietà. È infatti l’uso corretto e sapiente dei beni la prima forma che realizza una solidarietà piena e consente il dono a mani libere... Certo le esigenze della moderna economia vanno in questo senso: se non si produce, se non si vende, se non si consuma, l’economia ristagna. Ma anche qui ritorna il tema della giusta misura: non ci sono forse troppi bisogni inutili, indotti da una pubblicità più che ingannevole?
...
... Dovremmo forse cominciare a riflettere sulla giusta dimensione della crescita economica, perché non si può far crescere all’infinito la domanda di cose, e uso appositamente il termine «cose». Forse gli economisti potrebbero aiutarci a rispondere alla domanda: quanto è giusto crescere? E, ancora, in quali settori è giusto crescere di più? La medicina, la cultura, la ricerca scientifica, l’ecosostenibilità, l’agroalimentare per dare cibo a tutti...

... Più che preoccuparci genericamente della crescita, urge chiederci perché e come crescere. È in gioco il nostro modello di sviluppo, la sua dimensione veramente e pienamente umana, il suo orizzonte sociale. È giusto crescere, dunque, ma quale è la giusta misura?... Un’economia seria non può non porsi la domanda e cercare la risposta; così come una politica seria. Parlando dell’attuale crisi economica globale, come un «banco di prova» e «quale sfida per il futuro e non solo come un’emergenza a cui dare risposte di corto respiro»...
... Possiamo sostenere uno sviluppo che non si faccia carico delle esigenze del pianeta: dei popoli poveri ed esclusi dalla mensa imbandita dei Paesi ricchi, dell’ambiente, del risparmio delle risorse naturali? Questo non significa fermare il progresso economico, ma «ri-orientarlo», significa chiedersi dove stiamo andando e correggere la rotta per raggiungere approdi migliori... "

venerdì 16 gennaio 2009

Keren Ann - In your Back... dal Volo del mattino del 15 gennaio 2009

Prosegue la musica ricercata e poco commerciale nelle proposte di Fabio Volo... ecco a voi Keren Ann. Lei suona piano, chitarra e clarinetto, compone e arrangia musica... non male come ragazza eh ;-)

giovedì 15 gennaio 2009

Dal Volo del mattino 14 gennaio 2009: Prince - Kiss

Ecco il secondo post riferito al Volo del mattino! Ieri mattina ha proposto questa canzone che Prince ha cantato con i The Revolution! Buona giornata! ;-)

mercoledì 14 gennaio 2009

Fantozzi contro tutti - Il tradimento di Pina

Ed ecco una perla della cinematografia italiana.

Dal volo del mattino del 13 gennaio 2009: Doobie Brothers - China Grove (1973)

Su DInoVO inizia questa nuova rubrica di musica che ci viene consigliata e fatta ascoltare dal Fabio Volo all'interno del suo programma mattutino di Deejay!
Come sempre è capace di consigliare grandi pezzi del passato che è bene non perdersi!
;-) DInoVO è Rock!

lunedì 12 gennaio 2009

Juventus 1 - 0 Siena

Continua la rincorsa della Juve verso la terza stella.
Ed ora -4 dall'inter!
Forza ragazzi!

Che tempo che fa 11 gennaio 2009... tributo in memoria di Faber: Vecchioni - La guerra di Piero e Se verrà la guerra di De Andrè

Bellissima serata dedicata al 10° anniversario della scomparsa del poeta e cantautore Fabrizio De Andrè. Vi propongo l'interpretazione di Vecchioni in collegamento dall'esterno dello studio di Fabio Fazio, precisamente dall'istituto statale "fabrizio de andrè" di Peschiera Borromeo.

Vi consiglio di ascoltare in particolare "Se verrà la guerra", cantata da Vecchioni e dai ragazzi della scuola in coro, bella e commovente... se poi pensiamo a quanto sta avvenendo a Gaza... un saluto a tutti e a Faber!

venerdì 9 gennaio 2009

Pirates of the Caribbean 2 - The Kraken - Hans Zimmer

Per proseguire il filone cinema e film vi propongo la bellissima "The Kraken" di Hans Zimmer con il promo di "Pirates of the Carribbean 2"! buona visione e buon ascolto! ;-)

I film più visti nel periodo Natalizio da alcuni visitatori di DInoVO!

Ecco la classifica dei film più visti nel periodo Natalizio dalle persone che hanno partecipato al sondaggio aperto durante le feste di Natale:
  1. Come Dio Comanda
  2. Il Cosmo sul Comò insieme a The Millionaire
  3. Natale a Rio insieme a Madagascar 2 e Il bambino con il pigiama a righe
  4. Ed infine a pari merito The spirit e La felicità porta fortuna
A breve la recensione di due film che sicuramente vedrò... i protagonisti sono Jim Carry e Will Smith... e ho già detto tanto!

martedì 6 gennaio 2009

E finalmente domani (mercoledì 7 gennaio 2009) ritorna il Volo del Mattino con Fabio Volo su Deejay!


Ebbene si, da domani mattina Fabio Volo ritornerà su Deejay a farci divertire e sognare col Volo del Mattino! Chissà quali saranno le novità (e se c saranno novità!).
Beh, non resta che seguirlo al solito orario dalle 9 alle 10 sempre su Radio Deejay.

Questo è il link alla pagina del programma: il volo del mattino