
"Specialmente nel momento difficile che l’economia mondiale sta attraversando, con la solidarietà non bisogna dimenticare la sobrietà, che costituisce la via maestra alla solidarietà. È infatti l’uso corretto e sapiente dei beni la prima forma che realizza una solidarietà piena e consente il dono a mani libere... Certo le esigenze della moderna economia vanno in questo senso: se non si produce, se non si vende, se non si consuma, l’economia ristagna. Ma anche qui ritorna il tema della giusta misura: non ci sono forse troppi bisogni inutili, indotti da una pubblicità più che ingannevole? ...
... Dovremmo forse cominciare a riflettere sulla giusta dimensione della crescita economica, perché non si può far crescere all’infinito la domanda di cose, e uso appositamente il termine «cose». Forse gli economisti potrebbero aiutarci a rispondere alla domanda: quanto è giusto crescere? E, ancora, in quali settori è giusto crescere di più? La medicina, la cultura, la ricerca scientifica, l’ecosostenibilità, l’agroalimentare per dare cibo a tutti...
... Più che preoccuparci genericamente della crescita, urge chiederci perché e come crescere. È in gioco il nostro modello di sviluppo, la sua dimensione veramente e pienamente umana, il suo orizzonte sociale. È giusto crescere, dunque, ma quale è la giusta misura?... Un’economia seria non può non porsi la domanda e cercare la risposta; così come una politica seria. Parlando dell’attuale crisi economica globale, come un «banco di prova» e «quale sfida per il futuro e non solo come un’emergenza a cui dare risposte di corto respiro»...
... Possiamo sostenere uno sviluppo che non si faccia carico delle esigenze del pianeta: dei popoli poveri ed esclusi dalla mensa imbandita dei Paesi ricchi, dell’ambiente, del risparmio delle risorse naturali? Questo non significa fermare il progresso economico, ma «ri-orientarlo», significa chiedersi dove stiamo andando e correggere la rotta per raggiungere approdi migliori... "
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