ROMA - Proprio nel giorno in cui un'indiscrezione rivelava il nome di una clinica, «La città di Udine», dove Eluana Englaro, in stato vegetativo da quasi 17 anni, potrebbe terminare la sua esistenza, arriva una decisione del ministro Sacconi che cerca di bloccarne la procedura.
LA DECISIONE - Infatti, interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. È quanto stabilisce un atto di indirizzo che il ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha inviato alle regioni sulla base di alcune indicazioni precedenti, tra cui quella del comitato nazionale per la bioetica e l'articolo 25 della convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell'Onu.
ILLEGALE STACCARE IL SONDINO - L'atto, firmato dal ministro Sacconi, di fatto renderà illegale per qualsiasi struttura pubblica e privata sul territorio nazionale l'adempimento della volontà della famiglia Englaro, e cioè il distacco del sondino che alimenta e idrata Eluana.
LA REAZIONE DEL LEGALE DELLA FAMIGLIA - L'atto di indirizzo del Ministero della Salute «non vale niente, perché la legge non la fa Sacconi». È deluso e irritato il legale della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, nell'apprendere l'ultimo atto di una querelle che pare infinita, e che riapre la questione della morte di Eluana dopo che la sentenza della Cassazione, autorizzando il distacco del sondino, sembrava aver posto fine alla drammatica vicenda. «Un atto di indirizzo interrogativo - attacca Angiolini parlando con l'Agi - ma così non ha senso, o Sacconi ordina ai medici, come fanno i generali, di curare o non curare le persone o stia zitto. Mi sembra una cosa abnorme, i due precedenti citati (il parere del Comitato nazionale di bioetica e la convenzione dell'Onu sui diritti dei disabili, ndr) non c'entrano assolutamente niente con la nostra normativa. È un'uscita fuori dal seminato - conclude il legale - e mi stupisco di Sacconi che è una persona seria»
via Corriere.it
LA DECISIONE - Infatti, interrompere nutrizione e idratazione delle persone in stato vegetativo persistente non è legale per le strutture pubbliche e private del servizio sanitario nazionale. È quanto stabilisce un atto di indirizzo che il ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali ha inviato alle regioni sulla base di alcune indicazioni precedenti, tra cui quella del comitato nazionale per la bioetica e l'articolo 25 della convenzione sui diritti delle persone con disabilità dell'Onu.
ILLEGALE STACCARE IL SONDINO - L'atto, firmato dal ministro Sacconi, di fatto renderà illegale per qualsiasi struttura pubblica e privata sul territorio nazionale l'adempimento della volontà della famiglia Englaro, e cioè il distacco del sondino che alimenta e idrata Eluana.
LA REAZIONE DEL LEGALE DELLA FAMIGLIA - L'atto di indirizzo del Ministero della Salute «non vale niente, perché la legge non la fa Sacconi». È deluso e irritato il legale della famiglia Englaro, Vittorio Angiolini, nell'apprendere l'ultimo atto di una querelle che pare infinita, e che riapre la questione della morte di Eluana dopo che la sentenza della Cassazione, autorizzando il distacco del sondino, sembrava aver posto fine alla drammatica vicenda. «Un atto di indirizzo interrogativo - attacca Angiolini parlando con l'Agi - ma così non ha senso, o Sacconi ordina ai medici, come fanno i generali, di curare o non curare le persone o stia zitto. Mi sembra una cosa abnorme, i due precedenti citati (il parere del Comitato nazionale di bioetica e la convenzione dell'Onu sui diritti dei disabili, ndr) non c'entrano assolutamente niente con la nostra normativa. È un'uscita fuori dal seminato - conclude il legale - e mi stupisco di Sacconi che è una persona seria»
via Corriere.it
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